domenica 8 marzo 2009

Arriva la primavera, ricordiamo il MMW

L’inverno più dinamico della storia recente sta finendo e volevo passare un attimo in rassegna l’evento più particolare accaduto tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Il MMW ossia Major Midwinter Warming é un evento abbastanza raro da punto di vista meteorologico. In sostanza il cosiddetto Vortice Polare ossia il centro depressionario che si instaura nella zona polare dall’inizio dell’autunno fino alla fine dell’inverno, subisce un fulmineo riscaldamento che ,nel caso in questione , si propaga velocemente dall’alta stratosfera fino alla bassa stratosfera determinando lo smembramento della depressione polare e la nascita dell’alta pressione stratosferica polare.
L’evento ha come eccezionalità la qualità di creare un trapasso molto rapido, da una configurazione invernale ad una in sostanza primaverile ed estiva. È come se un motore (in questo caso il motore di tutta l’atmosfera) che gira in quinta marcia ,venga bloccato al suo centro.
L’atmosfera, che prima aveva nell’emisfero nord una velocità zonale pronunciata ha uno sconquasso generale. Non parlando di meccanica ma di dinamicità dell’atmosfera, vi è una certa inerzia nel movimento che quindi risponde non in maniera immediata ma leggermente spostata di alcuni giorni.
La dinamica che si vede dalle foto mostra come il fulmineo riscaldamento polare stratosferico si propaga a tutte le quote fino a giungere alla soglia della troposfera .











Indubbiamente l’evento raro ha una sua spettacolarità nell’animazione della NASA che mostra come in sostanza il nucleo di vorticità polare subisca l’attacco con totale distruzione e creazione di 2 nuclei distinti , uno in zona canadese e l’altro in zona siberiana. Qualcuno sostiene che gli effetti di questo evento li abbiamo provati a febbraio con l’estrema dinamicità del jet stream polare costretto ad una pronunciata oscillazione dai vortici polari,non più polari.


http://earthobservatory.nasa.gov/images/imagerecords/36000/36972/npolevort_gmao_2009033.jpg

La realtà ci mostra che però gli effetti diretti del MMW non hanno ripercussioni sulla zona stratosferica compresa fra la latitudine 30° e 60°N ossia la zona mediterranea.



Cosa ha provocato il MMW sulla nostra penisola??? Difficile a dirsi. A quanto pare gli effetti di questa situazione sono casuali e dipendono esclusivamente dalla formazione dei 2 distinti nuclei. Il vortice canadese ho continuato a mandare onde atlantiche verso le coste del basso mediterraneo andando a impedire la formazione di blocking atlantici in sede oceanica settentrionale(scarsa antizonalità nella nostra latitudine).
Per contro l’inerzia del VP attivissimo a gennaio e il lavoro del mini VP siberiano hanno impedito la formazione di una forte alta siberiana anche se quest’ultimo ha provocato un raffreddamento in quelle zone. L’antizonalità creatasi ad inizio febbraio in zona stratosferica non è riuscita a creare i presupposti per una forte retrogressione fredda in troposfera ed il resto dell’inverno è proseguito con la stessa dinamicità e variabilità avutasi da novembre in poi. Le 2 onde di febbraio hanno contribuito ad una serie di peggiormenti, dalle caratteristiche opposte sullo stivale ma sostanzialmente identici per dinamica con pronunciata oscillazione del jet stream polare fino all’altezza del nord Africa.
Io rimango dell’idea (ma è solo una mia idea personale) che l’evento, per avere forti ripercussioni sul nostro inverno, doveva iniziare prima, magari verso la fine di dicembre in modo da creare i presupposti per una fase di scarsa zonalità nel comparto europeo da gennaio con possibile raffreddamento esteso del nordest europeo.
Ora non ci resta che godere dell’arrivo della primavera che a quanto pare, vuoi per l’ennesima NINA avutasi quest’inverno, vuoi per questo evento stratosferico, sembra essere non particolarmente mite e stabile.
Staremo a vedere…………….

giovedì 5 marzo 2009

conferenza a Palazzolo per il CAI

Devo ammettere che parlare di meteorologia ad una platea di persone mi ha un attimo creato agitazione, soprattutto dover spiegare in poco tempo l'importante dei 3 fattori principali(pressione-temperatura-umidità) per capire come nasce l'instabilità mi ha portato a spiegare, non senza intoppi e non senza alcune dimenticanze,le cose fondamentali della meteorologia.
Sicuramente una strada per certi versi più semplice che non spiegare una situazione meteorologica o un modello ma più difficile dovendo fare un ripassino dei fondamenti meteo.
Alla fine nessuno è scappato e nessuno si è addormentato e ritengo che il mio lavoro, che quello di Fabrizio Bonadei perfettamente a suo agio con le rilevazioni meteo e stazioni, che quello di Mauro Vezzoli nel parlare delle situazioni nevose per eccellenza della provincia, è stato eseguito bene.
La cosa curiosa è stato notare che, per i tanti le immagini di un satellite o di un radar siano cosi eccezionali, tanto normali per noi. Vedere come una previsione nasce e viene stravolta a 24 ore dall'evento(esempio del 15 agosto 2008).
Vedere poi come sia apparentemente semplice effettuare una linea di tendenza a sabato per il peggioramento corrente(da cui le questioni sulla presunta perfezione della meteorologia televisiva). La gente in sostanza si appassiona e questo indica come in realtà molti di noi siano più appassionati di quello che credono.
Lancio un saluto a Sepati, organizzatore della serata svoltasi in totale tranquillità e serenità e un saluto a tutti gli amici di Brescia.
Coming soon una sbirciata all'oramai passato MMW stratosferico con alcune mappe che indicano che, in realtà, un evento eccezionale non è riuscito ad incidere sulle nostre zone mediterranee.
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